sabato 12 luglio 2008

I taliani i

La storia ci insegna che l'inizio della sofferenza e dell'auto distruzione dei popoli e sempre legata all'ascesa di un personaggio nell'arco di un tempo più o meno legato alla sua esistenza. Oggi il nostro governo e rappresentato da un sogetto che non so collocare nella storia del nostro paese, certamente non è all'altezza di Benedetto Croce o Pertini! Per quanto mi sforzi di collocarllo nella sua dimensione piu ovvia, definisco la sua carica e figura un insulto ai padri letterati e fondatori della Repubblica Italiana. Inconsapevolmente con una croce su di un foglio i cittadini nel loro inconscio hanno barattato per qualche beneficio personale la democrazia e l'uguaglianza della nostra Nazione. Chi avrebbe mai immaginato che cinquantatré anni dopo la nascita della Repubblica i singoli voti dei tanti cittadini, bravi e fiduciosi si sarebbero trasformati in singoli schiaffi indirizzati ai quanti donarono in passato la propria vita per la nostra libertà e uguaglianza. Al sacrificio di quei tanti dedico l'analisi e proietto i miei trentotto anni di democrazia vissuta. Un’analisi del tutto vacante e il futuro rispecchia il passato in tutta la sua nuda natura, momento per momento. Oggi l'esile e effimera prospettiva di speranza esita la pace della mia persona soltanto nel dolce abbraccio della rinunzia in ogni sua forma, sia nel principio e sia nel valore umano. E dunque rassegno al tempo restante la mia utilità per quanto valga a quanti incontrerò nel mio cammino. Il dolore che porto dentro e legato alla politica retorica e autodistruttiva dei politici Capmani della prima repubblica, quella politica di cui fui fatto dono, oggi presenta il suo conto a una persona che non possiede altro che se stessa per saldare il suo debito, un conto che non saldero mai perchè all'occhio dell'economia globale non valgo niente. Quella politica che come uno spettro, oggi si riaffaccia nelle personalità delle cariche istituzionali più alte della nostra Nazione. Che il buon Signore abbi pietà di noi. Quest'analisi posso oggi trascrivere a memoria di coloro che prima di me vissero e per cui si sacrificarono. Spero che in futuro qualcun'altro di qualcun'altra generazione, possa testimoniare diversamente dal sottoscritto, dando il giusto valore a coloro che caddero credendo nell'uguaglianza. Lasciando questa brutta paggina politica alle spalle di saprà bene collocarla nella storia del nostro paese.